Prefazione

Collezionista e benefattore sono le due anime del Cav. Carlo Etenli, che diventano sintesi di una passione per il "ricordo" con lo scopo di insegnare a noi tutti, con il sapore di un severo monito, i sacrifici dei nostri nonni e genitori che sono vissuti nel cosiddetto "secolo breve" (1900-2000) donando con i loro sacrifici, prosperità e benessere al territorio rurale Veneto e, in particolare, al Vicentino.

Presentazione

Mi considero lieto ed onorato di portare il mio saluto ed esprimere alcune riflessioni in questo libro in cui Flavio Dalla Libera racconta il "Museo della Civiltà Contadina" che Carlo Etenli ha voluto, pezzo dopo pezzo, realizzare nella sua Grancona. Visitare il Museo, possibilmente con la guida del suo autore, sempre disponibile e generoso, vuoi dire rivivere un passato che prima degli anni cinquanta del secolo scorso, era vita, lavoro, fatica, non solo per questa terra, la Val Liona, ma anche per la splendida area berica e gran parte del Veneto.

Profilo di un amico

Ho conosciuto Carlo Etenli oltre trent'anni fa, quando, giovane Magistrato, assunsi il mio primo incarico di Pretore del Mandamento di Lonigo, mentre egli era Sindaco di Grancona.
Nel corso degli anni siamo diventati amici.
Un'amicizia strana la nostra, lontana (ancora oggi ci si dà reciprocamente del lei) e profonda nello stesso tempo: fin dall'inizio le nostre frequentazioni sono state sempre accompagnate da una totale franchezza e da reciproca comprensione.

Un'isola di sole

Il sole dilata una luce mediterranea. Par di stare nel cuore protetto di un'isola: dietro i crinali si aspetta di scoprire il mare. E il campanile di Grancona è un segnavento, un faro per i naviganti che passano lontani, rassicurati dalle campane che battono i quarti per la guardia alle colture.
Mi accoglie quest'uomo dalla voce in toni chiari, modulati all'uso di parlate d'altre terre, che non sta mai fermo, che tranquillamente, ma deciso e sicuro, accompagna gli amici e i conoscenti, "i visitatori", nel tempo che si credeva ormai perduto.

Introduzione

"Entrate in questo museo, dimenticate per un attimo il mondo d'oggi: radio, televisione, cinema, discoteca, cellulari, automobili ecc. Guardate questi attrezzi che testimoniano la povertà, la miseria, l'emigrazione, le umiliazioni, i sacrifici, i sudori, la fame, il freddo, le sofferenze dei nostri padri e delle nostre madri. Cerchiamo di non dimenticare tutto questo, e soprattutto il loro desiderio di creare per noi un mondo migliore". E' con questo "messaggio ai giovani" che Carlo Etenli accoglie il visitatore all'interno del Museo della Civiltà Contadina.